martedì 4 febbraio 2014

Quando chiedere comincia a diventare lecito.
























Mi è sempre stato detto di pensare meno, di logorarmi meno di pensieri e tribolazioni.
Il mio grande problema è sempre stato quello: quello di pensare, (anche per gli altri) e quello di preoccuparmi di cose che francamente non mi riguardavano direttamente.
Cose che mi lambivano ma che non mi riguardavano e nei confronti delle quali non avrei potuto trovare soluzioni per una semplice ragione: non era mio compito.
E ho capito, dopo svariate giravolte, che non mi devo far carico sempre di tutto.
Che posso anche fregarmene ogni tanto.
Che le cose le posso anche osservare da lontano, prenderne atto e lasciare ai diretti interessati il piacere e l'onore di trovare la chiave di volta dell'arcano.

E che posso chiedere.
Ho sempre avuto paura a chiedere e ho sempre pensato che la vita me la dovessi arrangiare da sola, in qualche maniera.
E invece ho chiesto. Ho domandato.
Ho sotterrato la Wonder Woman che credevo di essere e mi sono arresa al fatto che se ogni tanto l'asso nella manica non ce l'hai, qualcuno può giocare la partita al posto tuo.
E non è questione di non farcela, di essere incapaci.
Semplicemente bisogna essere sinceri con se stessi e cominciare a capire che non ne puoi sempre uscire bene, che qualcosa devi delegare se non vuoi impazzire,  che si può sbagliare e che non per questo si è sbagliati.
Che bisogna pensare meno.
E chiedere di più.

1 commento:

  1. Anche io sono esattamente fatta così... ma dobbiamo renderci conto che non possiamo essere perfette in tutto! Io ho programmato sempre tutto, tutta la vita. Ma poi ho capito che non posso controllare tutto, e che posso, devo lasciarmi andare al disordine ogni tanto perchè altrimenti soccombo io :)

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