lunedì 17 marzo 2014

Strade troppo strette e dritte per chi vuol cambiare rotta oppure sdraiarsi un pò.
















Conosco persone che riescono a farsi bastare le cose.
Che sanno riconoscere i propri errori e sanno imparare la lezione.
Conosco persone che sono nate in un paese di 5000 anime e non hanno bisogno di scappare continuamente.
Conosco persone che sono nate risolte, perfette, senza dubbi... che sanno sempre che cosa fare, quale decisione prendere e come vestirsi.
Che sanno cosa vogliono fare nella vita e che a 5 anni già sapevano cosa avrebbero fatto da "grandi".

Io no.
E a volte (leggi molto spesso) mi sento un'aliena. Una straniera alla frontiera senza visto.

Io che ogni giorno cambierei lavoro/rossetto/smalto/città.
Io che non imparo mai e tutte le volte mi chiedo se sono io a cercarmele o se è il solito destino a mettermi in mezzo a cose impossibili.
Io che alla sera mi metto sulla sedia i vestiti per il giorno dopo, per dormire quei venti minuti in più.
Ma che poi alla mattina non metto mai e così è tutto da rifare. Con venti minuti in meno.
Io che soffro sulla tastiera 8 (otto) ore.
Io che ho bisogno di stimoli continui, di sfide, di obbiettivi, di qualcosa o qualcuno per cui lottare veramente.
Io che ho bisogno di distruggere per riassemblare .
Perché le cose semplici e alla portata di tutti non fanno per me.
E lo so che questa sarà la mia condanna.

Io che sono irrisolta, come sempre.
Ma che sono anche sanguigna, come mi ha detto "qualcuno".
E io, in quel sanguigna, mi ritrovo parecchio.  E mi piace pure.

Io che " se trovi uno come te vi tirate i coltelli".

Sto pensando a come vestirmi domani. Ma tanto so che alle otto meno dieci cambierò idea.

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